Aspetti geologici

Ultimo aggiornamento: 24 dicembre 2024, 11:07

Le rocce più antiche che affiorano nel territorio mogorese appartengono al periodo miocenico e si possono osservare soprattutto nel settore orientale, in località Forada Manna, Cuccuru S’Arrecca, Pala Cerbu, Santa Ittoria, Muntonargi, Serra Neula e Craccaxia; in questi siti affiorano gli antichi sedimenti marini (oggi calcari, marne ed arenarie) ricchi di organismi fossili. In località Pedreras, sino a mezzo secolo fa, si “cavavano” blocchi di arenaria per la costruzione dei tipici edifici del centro storico di Mogoro.

Cruccu di Mogoro (207 ms.l.m.) è invece il risultato di un vulcanesimo in ambiente subacqueo del Miocene: è costituito quindi da rocce basiche riferibili al primo ciclo magmatico del Monte arci. Tali diatremi vulcanici inframiocenici, rappresentano affioramenti discontinui nel “mare” di sedimenti marnoso-arenacei nel Miocene della Marmilla.

Questi antichi sedimenti marini sono stati in parte ricoperti da espandimenti lavici che hanno dato origine agli attuali altopiani basaltici di Sa Struvina e Perdiana, nonché ai più piccoli tavolati di Pranu Ollastus, Praneddu, Campu Perdixi e Bonorcili.

Tutta la zona sud-occidentale è interessata da sabbie eoliche, originate cioè dai venti di maestrale che, nel Quaternario, soffiavano forti trasportando materiali in sospensione dalle coste all’interno. Oggi si trovano accumulate in regione Pauli Zuvau, Murdegu Eru, Perda Margiani, … dove da tempo memorabile l’uomo ha coltivato i rinomati vigneti di Is Arenas.


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