Archeologia
Ultimo aggiornamento: 24 dicembre 2024, 11:02
Il territorio di Mogoro conserva importanti testimonianze archeologiche a partire dalla Preistoria. In località Puisteris, ai margini del tavolato basaltico di Perdiana e a breve distanza dal rio Mogoro, è situato un insediamento prenuragico di grande rilevanza. Qui a partire dagli anni ’50 le ricerche archeologiche hanno messo in luce uno dei più importanti villaggi neolitici della Sardegna, con resti di oltre 260 strutture capannicole di varia forma; l’insediamento dovette costituire, durante il Neolitico, un ricco centro di lavorazione dell’ossidiana del Monte Arci.
L’antropizzazione di età nuragica è documentata dalla presenza di numerosi monumenti; tra questi il più importante è il complesso di Cuccurada. posto sullo sperone meridionale di un altopiano basaltico e oggetto di recenti scavi; possono ricordarsi inoltre i nuraghi di Su Guventu Arrubiu, Arratzu, Enna Pruna, Nieddu, Is Carrelis, S. Barbara, Mudegu e il pozzo sacro di Pauli Atzuvau.
Il territorio mogorese conserva poi i resti di un gran numero di insediamenti punici e romani. Tra i primi possono segnalarsi i siti di Bonorzuli, Serra ‘e Furca, Tradoriu, Cracaxia, Is Nuracis, S’Arxidda; tra gli insediamenti romani si ricordano quelli attorno ai nuraghi Mudegu, Arratzu, Nieddu e, nella località di Bonorcili, Santu Pedru, Cort’e Marroni, Serra Muru, Santu Simioni, Palas de Litteras, Canali, Perda Funtana, Piscina Monti, S’Arxidda, Pisceri. Un ponte ritenuto di età romana è visibile in località Su Ponti Becciu. Nel territorio sono state individuate anche le tracce di villaggi medievali scomparsi nei secoli XV e XVI.
In località Ponte Carcaxia sorge la chiesa di S. Maria di Carcaxia, in parte ricostruita nel 1922. Fino all’inizio dell’età moderna era stata la parrocchiale di un villaggio poi abbandonato.