Fiera dell’Artigianato Artistico della Sardegna
Ultimo aggiornamento: 24 dicembre 2024, 10:17
Era il 1961 quando alcune donne del paese e una manciata di artigiani del legno guidati dal sindaco Efisio Lippi Serra e dall’amministrazione comunale di allora, diedero vita all’ormai prestigiosa Fiera dell’Artigianato Artistico della Sardegna di Mogoro. Scopo della mostra mercato insegnare l’arte del tessere tradizionale e soprattutto educare il pubblico al gusto della pura tradizione sarda senza sofisticazioni come si legge sul cartoncino d’invito all’inaugurazione della 2°edizione nel 1962.
Per tre anni la fiera durò solo dal 19 al 21 maggio, i tre giorni dedicati ai festeggiamenti in occasione del patrono San Bernardino per diventare poi di quindici giorni e addirittura arrivare a toccare le tre settimane. Come la durata, anche il momento della manifestazione nel corso degli anni è cambiato: è passato da maggio ad agosto per poi attestarsi nel periodo tra fine luglio e prima settimana di agosto e infine sfiorando ferragosto. È diventata così meta di shopping e cultura per migliaia di turisti italiani e stranieri attratti non solo da mare e sole, ma anche dai tesori della tradizione isolana. Ed è proprio grazie a questa importante vetrina che Mogoro si è trasformato in un polo d’attrazione dell’artigianato facendosi conoscere nella penisola, ma anche in Europa e nel mondo.
A partire dal 1966 oltre ad espositori mogoresi la fiera si apre alle manifatture tipiche provenienti da ogni angolo della Sardegna. E soprattutto amplia gli spazi espositivi e garantisce maggior visibilità alle opere d’arte realizzate dall’ingegno isolano. Se infatti dall’inaugurazione nel 1961 la mostra viene allestita nel vecchio edificio delle scuole medie di via Dessì a due passi dalle incantevoli mura medioevali della chiesetta del Carmine e del convento ad essa annesso, viene spostata qualche anno dopo nel grande caseggiato delle scuole elementari in piazza Sant’Antioco dove rimane per decenni e raccoglie grandi consensi e successi di pubblico e di critica. È il 1995 quando a causa dei lavori di ristrutturazione della scuola elementare la fiera torna in via Dessì, ma nelle sale della nuovissima scuola media per approdare nel 1999 nel centro polifunzionale di piazza Martiri della Libertà, nato appositamente per ospitare la vetrina dell’artigianato in spazi attrezzati e suggestivi.
Ma fiera è anche evento tra intrattenimento e commercializzazione. Ad essa è infatti abbinato il ricco calendario di appuntamenti culturali, eventi artistici, balli, musica e spettacoli.